Le tappe dell’itinerario
Gli itinerari
Proponiamo due itinerari. Il primo può essere percorso a piedi in un paio d’ore e si concentra in paese e nelle sue immediate vicinanze. Il secondo è un magnifico anello panoramico a saliscendi sui colli: pur se godibile a piedi, a causa del traffico sulle strade se ne consiglia un più prudente percorso in auto o in bici. La prima passeggiata può iniziare direttamente dal cuore di Casalincontrada. La visita del “Centro di documentazione sulle Case di Terra” è un’eccellente introduzione all’escursione. Il Centro si trova in Piazza Cesare de Lollis, di fronte al monumento che ricorda l’illustre filologo e patriota. Contiene i materiali di una mostra, diversi pannelli fotografici, una documentazione specializzata, i materiali del censimento delle case di terra, gli utili dépliant turistici. Usciti dal Centro, si trova una rotatoria stradale e si prosegue sulla via principale (Via IV Novembre) in direzione di Chieti. Pochi passi portano a un bivio: si prende la Via Giardino (cartelli turistici) che scende a sinistra verso il campo sportivo e traversa il fianco del colle con una pista ciclabile. Si osservano le prime case di terra, a due piani, ancora utilizzate. Si notino i due edifici accostati, gli ampi tetti sporgenti, la scala esterna, la veranda sul giardino. Tornati alla strada e alla rotatoria, si segue ancora la strada principale (Via Orientale), ma in senso inverso, in direzione della montagna. Troviamo qui due bivi successivi sulla sinistra. Il primo ci porta sulla Via Alento, che scende verso la Fondovalle. Effettuiamo qui la prima deviazione: ne percorriamo il primo tratto superando il nucleo di case moderne e un incrocio. Subito dopo troviamo due case di terra che si fronteggiano dai bordi della strada. La casa a due piani sulla sinistra è in parte crollata. Lo stato di avanzato degrado ci consente però un esame attento delle strutture interne, della composizione dei muri, della tecnica di apertura delle porte e delle finestre, della copertura del tetto. Tornati sulla Via Orientale si prosegue fino al Cimitero. Qui si scende a sinistra sulla Via Fontanelle, lungo il fianco del cimitero, in direzione delle case di terra della località Malandra Vecchia. Le due case affiancate, visibili sulla destra in alto, sono molto malandate ma di grande interesse, soprattutto per la loro posizione a presidio dei terreni e delle attività agricole circostanti. Più avanti si può osservare un edificio rurale di recentissima costruzione che integra i materiali tradizionali con quelli più moderni. Si può ora risalire la strada e tornare in paese per una visita alle chiese e al centro storico.
L’itinerario più ampio è un anello che unisce i due versanti della valle dell’Alento e collega Casalincontrada ai vicini comuni di Bucchianico e Roccamontepiano. Da percorrere preferibilmente in auto o in bici, trova accurata descrizione nelle cartine scaricabili dal sito web casediterra.it/. I punti di maggiore interesse, partendo da Casalincontrada e percorrendo l’itinerario in senso antiorario, sono numerosi e suggestivi. Dopo le case di Malandra Nuova e Malandra vecchia, si raccomandano gli insediamenti nella contrada di Fellonice. Da non perdere è Borgo Capo, un edificio di terra sapientemente ristrutturato e proposto come bed & breakfast. Si entra poi nel mondo dei calanchi d’argilla, particolarmente attraenti nell’area delle contrade Reginaldo e Pomaro, punteggiate a loro volta di altre case di terra. Una puntata verso Roccamontepiano consente di visitare in successione il museo-laboratorio di Giuseppe Lisio, l’area archeologica del Monastero di San Pietro e il Centro di documentazione permanente del territorio. Retrocedendo e portandosi sull’altro versante dell’Alento in direzione di Bucchianico, si ammira un altro scenario di calanchi e dei loro aspri profili. Dopo il bivio per Bucchianico (raccomandata la visita del paese e del santuario di San Camillo de Lellis) si va a sinistra verso le contrade di Chiaramilla e Annunziata, dove sono visibili numerosi edifici in crudo, raggiungibili con brevi deviazioni. Si va ora a chiudere l’anello in direzione di Casalincontrada. La sosta raccomandata è al nucleo delle Case Aceto in località Colle Petrano, sulla strada di collegamento con la Val Pescara e l’autostrada. Un’ampia corte introduce a una schiera di case in crudo ad angolo. L’ambiente è molto pittoresco nel suo insieme per il groviglio spontaneo di casette, logge traforate, stradine interne, porte, gallerie, balconi e verande. Gli ultimi esemplari di case di terra si trovano nella zona di Via Sant’Ilio e di Via Giardino.
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Casalincontrada: le case in terra cruda
Il paesaggio ondulato delle colline teatine caratterizza tutta quella fascia dell’Abruzzo che dal mare Adriatico raggiunge le falde della Maiella. Traversato dai solchi dei fiumi e fasciato di vigne e oliveti, quel territorio presenta sui fianchi dei colli le spettacolari erosioni dei calanchi. Il fenomeno diventa vistoso lungo la valle dell’Alento dove le colline dilavate dall’erosione delle piogge mettono a nudo il loro scheletro d’argilla. Proprio qui, accanto ai monumenti creati dalla natura, sono sorte per mano dell’uomo le originali abitazioni costruite con terra cruda e paglia. Negli ultimi due secoli l’uomo ha costruito qui le sue case e le dipendenze rurali con i materiali che la natura offriva in abbondanza: la pietra “riccia” di travertino, la terra argillosa dei colli, il legno dei boschetti di querce, la paglia dei pascoli, le canne riparie, l’acqua del fiume e delle sorgenti. La disponibilità di risorse naturali si è saldata ai processi sociali ed economici che hanno interessato le zone interne. Il frazionamento del feudo e la riforma agraria hanno moltiplicato i poderi e hanno favorito la diffusione di case coloniche autocostruite e a basso costo. I “massoni” con cui sono state tirate su le pareti della case sono nient’altro che un impasto manuale di creta, acqua e paglia. Tronchi, pietre, graticci e terracotta sono i complementi edilizi presenti in dosaggi variabili. Dopo l’urbanizzazione delle campagne nel secondo dopoguerra, le case in terra sono oggi una sopravvivenza rara, una reliquia del passato. Raramente abitate, soggette a degrado per mancata manutenzione, spesso cadenti o ridotte a ruderi, le case di terra sono un mondo in estinzione da visitare al più presto. Casalincontrada, in provincia di Chieti, è la piccola capitale del regno della terra cruda. Qui l’intelligente opera di architetti appassionati, l’iniziativa legislativa regionale, la nascita di un centro di documentazione, i corsi per le maestranze, i cantieri di restauro hanno creato un piccolo miracolo che attrae ogni anno nelle “Festa della terra” studiosi di tutto il mondo, esperti di bio-architettura, insegnanti e progettisti, appassionati di turismo rurale.
L’Italia della pietra a secco
Passeggiate tra i monumenti dell’architettura spontanea
Per approfondire
Le case di terra, con numerose varianti, sono costruite in tutto il mondo. Con riferimento all’Italia le Città della terra cruda si sono collegate in un’associazione nazionale (www.terracruda.org). Il Centro di documentazione di Casalincontrada (CedTerra, Piazza De Lollis 1, tel. 0871 370278) ha raccolto nel suo sito web (www.casediterra.it) un’ampia documentazione di fotografie, libri, progetti, normativa e itinerari. Protagonista della valorizzazione dell’edilizia di terra in Abruzzo è l’architetto Gianfranco Conti (www.youtube.com/watch?v=tlbbhynd7d0), autore di libri, ricerche e opere di restauro. Una di queste opere è Borgo Capo, una casa-vacanza di qualità con bed & breakfast (www.borgocapo.it).
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